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Un giro tra le colline del prosecco

Si tratta di un giro tra le colline da effettuare dalla primavera all’autunno e della durata di circa 5 ore (circa 50 km). Il paesaggio è molto dolce sia quando tutto risplende di verdi brillanti sia quando si tinge di giallo e di ruggine nel mese del foliage. Il percorso parte da Col San Martino, sale alla via delle Serre e poi ridiscende al Centro Enologico di Campea. Qui si possono assaggiare prodotti tipici accompagnati da autentico Prosecco DOCG. Recuperate le energie ci si dirige verso Miane e quindi verso Cison di Valmarino, fin su al Castello. Dall’alto il paesaggio è davvero suggestivo, non rimane quindi che prendere la via del ritorno, sulla strada di Praderadego, in direzione Follina e ancora verso Miane, lungo la strada che porta a Combai e, dopo alcuni tratti in salita, dirigersi lungo una via più dolce che porta a Santo Stefano, poco lontani da dove era iniziato il nostro tour.

La terra del Cartizze
e l’Osteria senza Oste

Non esiste al mondo un altro locale come l’Osteria senza Oste, ovvero un luogo dove si manga, si sorseggia dell’ottimo Prosecco e poi alla fine non si paga il conto ma si lascia una libera offerta, proporzionata al gradimento della sosta! A Guia, il centro delle Rive del Cartizze, oltre all’esperienza di attraversare un incantevole paesaggio si può aggiungere la curiosità e il piacere di questa tappa indimenticabile.

Il tour inizia dal paese di San Giovanni, passando per strade sterrate si raggiunge la chiesetta di San Giacomo e a seguire dopo vari saliscendi si arriva a Saccol. Da qui inizia un tratto davvero impegnativo che sarà più semplice affrontare con l’aiuto dell’ebike. Questa parte si conclude su Strada Mont che conduce proprio alla pittoresca Osteria senza Oste. Dopo una meritata e piacevolissima sosta la direzione è quella per santo Stefano. Il paesaggio è davvero molto bello e raggiunge una quota di circa 430 metri. Si discende quindi tra i vigneti fino a quota 200 metri, abbandonando la strada principale e proseguendo attraverso stradine sterrate fino al bivio del Ponte Raboso che conduce allo sterrato del crinale di Col. Da qui un bel saliscendi riconduce alla chiesetta di san Giacomo di Guia e quindi al punto da cui era iniziato il tour.

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