L’Anello del Prosecco è un percorso tra natura e storia all’insegna della gioia. La gioia che promana dall’incontro con i nostri vini, con i produttori e con questa terra “benedetta”. Il percorso si snoda tra vigne, casolari, cantine, boschi e borghi dell’area valdobbiadenese ad Est della piazza principale di San Pietro di Barbozza, borgo composito sdraiato con paciose contorsioni tra il monte protettivo e la piana di Bigolino presidio e preludio del fiume Piave, da dove si diparte il nostro fascinoso viaggio per lambire la località di Saccol, intrico indecifrabile di passaggi di storia e leggende.

Santo Stefano, compressa tra il Pentagono d’oro del Cartizze e le nervose vallecole della val Molera, percorsa dal torrente Teva, nei secoli fonte di vita e lavoro.

Guia, già oriente, confine del nostro mondo, parentesi variopinta tra il bosco del Madean e la via di fuga verso la piana solighese. Lungo il cammino si incontrano i segni della storia, i suoi protagonisti, e si possono gustare i vini dentro la grande cantina diffusa costituita da tante piccole aziende a conduzione familiare. Troveremo saggi intenditori e disponibili guide che ci racconteranno la singolare congiunzione degli elementi che hanno dato vita a Valdobbiadene. Chiese, capitelli, alberi sacri, opifici, torrenti, siepi, tratturi, terra e pietre, fossili, erbe e boschi e vigne, tante serpeggianti vigne che ci parlano di un tempo molteplice ricco di sfumature, di aneddoti e di amarotici retrogusti. Una scrittura disordinata e anarchica del paesaggio che si è incisa nel corso dei secoli con la penna del tempo condotta dalla mano dell’uomo. Il percorso completo ha un’estensione di circa 15 chilometri e si può praticare anche parzialmente con incroci e deviazioni che ci portano comunque sempre nei borghi e tra i casolari.

L’abbigliamento deve essere sufficientemente comodo per affrontare un terreno facile ma pur sempre colmo di piacevoli e aspre sorprese.